L’estate è ormai nel vivo e le temperature stanno aumentando inesorabilmente.
L’ondata di caldo e di afa dei giorni scorsi ha fatto scattare l’allarme soprattutto per alcuni settori, quali i cantieri edili e stradali, l’agricoltura e il florovivaismo.
I rischi per la salute dei lavoratori che sono esposti alle condizioni climatiche avverse durante la stagione estiva sono tanti e acclamati, come sono diverse le fonti normative e di prassi che, a diversi livelli e nel corso degli anni, hanno regolato la materia.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) anche quest’anno torna sul tema e con la nota numero 4639 del 2 luglio 2021 ha evidenziato l’esigenza di intensificare le azioni di prevenzione del rischio da stress termico per tutelare i lavoratori che esercitano la loro attività in condizioni di caldo eccessivo.
Questo porterà a maggiori controlli e a una intensificazione dell’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza da parte dell’Ispettorato che avrà cura di prestare particolare attenzione ai rischi derivanti per i lavoratori dall’innalzamento delle temperature, nonché alle misure adottate al fine di garantire la loro incolumità nel rispetto di quanto previsto dalla disciplina in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008 – TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO), tenendo conto dell’analisi e della valutazione dei rischi aziendale e del programma di sorveglianza sanitaria redatto dal medico competente, nonché delle indicazioni tecniche e dalle linee guida approvate dal ministero della salute.
Quindi cosa devono fare i datori di lavoro di cantieri edili e stradali, agricoltura e florovivaismo?
Sicuramente procedere con la valutazione del rischio da stress termico, se non è stato ancora fatto, all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi e poi mettere in atto immediatamente una serie di azioni.
In aiuto arriva una Guida di INAIL e Ministero della Salute che riporta le seguenti indicazioni per i datori di lavoro:
• Consultare il bollettino di previsione e allarme per la propria città (sito di riferimento: www.salute.gov/caldo).
• Nei giorni a elevato rischio ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 14.00 alle 17:00) e programmare le attività più pesanti nelle ore più fresche della giornata.
• Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro.
• Inserire un programma di acclimatamento graduale e prevedere un programma di turnazione per limitare l’esposizione dei lavoratori.
• Aumentare la frequenza delle pause di recupero, invitare i lavoratori a rispettarle.
• Ove possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati in cui trascorrere le pause di interruzione del lavoro.
• Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali (DPI) e indumenti protettivi.
• Informare e formare i lavoratori sui rischi correlati al caldo.
• Promuovere un reciproco controllo tra lavoratori.
Inoltre va segnalato che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, riporta la possibilità di aderire a quanto previsto dall’INPS con il messaggio n. 1856 del 3 maggio 2017 ovvero l‘ammissione della Cassa integrazione Ordinaria quando le temperature superino i 35°, anche solo percepiti, tali da impedire lo svolgimento di lavori in luoghi in cui non è possibile ripararsi dal sole.
Hai bisogno di chiarimenti o di maggiori informazioni?
Contattaci, siamo a completa disposizione!